venerdì e sabato alle 20:00 e alle 21:30
biglietto unico 1o euro

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La donna del mare
19 Giugno 2020 - 20 Giugno 2020


La donna del mare
di Henrik Hibsen
Compagnia
Sinossi
Simbolo, mitologia, ossessione, tensione inespressa, cura maniacale per il non detto, lirismo, poesia (intesa nell’etimo): abbiamo deciso di parlarne, e di farne uno spettacolo.
Strindberg inaugurò l’esperienza del Teatro Intimo con una serie di capolavori, pensati e scritti appositamente per una sala di un’ottantina di posti: l’intimità di questa versione forse troverà, in questa fase storica, le condizioni ideali per la messa in scena.
E’ il racconto di una creatura magica intrappolata, prigioniera nel canale del fiordo, tra le pareti di una casa grigia, con lo sguardo perennemente rivolto al mare, il grande assente, in attesa di qualcosa che non accade mai: potrebbe essere una lettura.
Oppure: La Donna del Mare parla del passato e dei ricordi, e prepara la strada per il futuro.
Descrive quello che vorremmo: libertà perduta, mito e simbolo che non riconosciamo più.
Un’incisione su una pietra che è troppo lontana parla di un’esplosione termonucleare che si è cercata di nascondere, con scarso successo, e che si è tentata di sopprimere: parla di qualcosa che non ci appartiene più; qualcosa che è stato soffocato.
Poi scopriremmo, in realtà, che è la solita vicenda sentimentale, che il mare – che è lontano ed è il grande mistero – è il vero protagonista.
Invece, come sempre è capitato, abbiamo deciso di lasciarci cullare dal testo, di non risolvere un problema, di mantenere un atteggiamento interrogante e di stupirci.
“Quando noi morti ci destiamo, ci accorgiamo di non aver mai vissuto.”
Quante volte la storia del ventesimo secolo, così pretenziosamente vittorioso, ci ha restituito le immagini di morti che camminano? Forse di questo parla questa Donna del Mare.
“Agisci in modo che ogni tuo atto sia degno di diventare un ricordo.”
Con queste parole di Kant siamo già proiettati in avanti, per la prossima domanda.