sabato e domenica alle ore 21:00
biglietto 10 euro

- Questo evento è passato.
L’Altrui Misura
1 Agosto 2020 - 2 Agosto 2020


Guido Del Vento
Guido Del Vento affronta un percorso di formazione attoriale al Centro Studi Acting (ActingCreazioneRicerca Centro di Formazione per le arti sceniche9 diretto da Lucilla Lupaioli, dove studia, tra gli altri, con Valeria Benedetti Michelangeli, Alberto Bellandi, Alessandro Di Marco, Evelina Meghnagi e Susanna Odevaine.
Si specializza presso Officina della Poesia del Teatro Quirino con Ugo De Vita e frequenta, inoltre, seminari per attori con Mamadou Dioume, attore e collaboratore di Peter Brooke, con Raffaella Panichi, con Luciano Melchionna e un corso di educazione della voce, metodo Linklater, tenuto da Antonella Voce. Attore versatile, viene diretto da Lucilla Lupaioli in “Non perdo niente”, tratto da “Totally over you” di Mark Ravenhill, “Interno con ospiti”, “Viva gli sposi”, “Suite cinque stelle”, “Io ho te”, “Hoolywood”, “Itinerario amoroso” vincitore nel 2014 del premio “MiasSaggi” presso il Teatro Edi Barrio di Milano, “Falsae praetextae”, flash mob teatrale vincitore del premio della giuria popolare al premio “Dante Cappelletti” nel 2014. Lavora, inoltre, con Michele Zaccagnino, che lo dirige in “Liberotutti” e “Lehman brothers – fratelli di sangue”, Valeria Freiberg, che lo dirige in “Suona solo per me”, finalista per la borsa teatrale “Anna Pancirolli” nel 2014, “Poema senza eroe”, in occasione della giornata nazionale contro la violenza alle donne, “La regina delle nevi” di Ans Cristian Handersen, “Antigone” di Anouilh nel ruolo di Creonte nell’Anfiteatro Romano di Albano Laziale, Alessandro Di Marco, che lo dirige in “Primodicembre”, di Lucilla Lupaioli, in occasione della giornata internazionale per la lotta contro l’AIDS.
Inoltre, sempre diretto da Lucilla Lupaioli e Alessandro Di Marco in “Darkroom Frammenti Performance” tratta da DARKROOM di Lucilla Lupaioli e Ennio Meloni/da un’idea di Furio Andreotti presso Auditorium di palazzo Primavera di Terni. Collabora con la Compagnia Teatro A diretta da Valeria Freiberg che lo dirige in “Baroque Time Zone”, tratto dalla Serve di Jean Genet, “La passione seconda Veronica” di Valeria Freiberg, “Norma”, tratto da Casa di Bambole di Ibsen, “Diario di un uomo malato di nervi”, tratto da Appartamento di Zoja di Bulgakov, “Ascolta Israele” in occasione della giornata della Memoria presso teatro Comunale Eliodoro Solima, Marsala (TP). Inoltre, nel 2015 fa parte del cast “Dignità Autonome di Prostituzione” diretto da Luciano Melchionna presso studi di Cinecittà. Ancora nel 2015 è diretto da Alessandro Sena in “Una banalissima aranciata amara” in cartellone al teatro Belli a Roma nella stagione 2015/16.
Dal 2015 in tourneè nazionale con “L’Altrui Misura”. Nel 2018 debutta come regista e drammaturgo nello spettacolo “Sempre e Solo Io e Te” ricevendo consensi di critica e pubblico.
È protagonista di spot pubblicitari: diretto da Kal Karman per “Opel Italia”, da Luca Lucini per “Bio Presto sposi” e da Davide Gentile per “Chicco trio love” campagna internazionale televisiva e fotografica.
Nel 2015 Luca Lucini lo dirige nuovamente per “Bio Presto parco” diventandone Testimonial e sempre nel 2015 Davide Gentile lo dirige, nuovamente, nello spot “Poste Italiane”.
Standup agrodolce sull’intolleranza
ideata e interpretata
da Guido Del Vento
Quanto tempo risparmia
chi non sta a guardare
ciò che il suo vicino dice o fa o pensa.
Marco Aurelio, Pensieri
L’intolleranza è la resistenza al movimento del mondo, alla ricchezza della diversità, è la paura dell’ignoto, del rischio di estinzione.
Questa commedia, esilarante, leggera e coinvolgente, dà voce alle “diversità” e ai cosiddetti diversi, giocando sulla reciproca diffidenza: voci che, dissentendo, possono fare fronte comune e vincere l’intolleranza e il perbenismo.
Compagnia
Sinossi
“L’altrui misura” è uno studio che indaga con ironia il tema della diversità e della difficoltà di gestire e integrare categorie che, spesso, sentiamo diverse e lontane da noi.
Un giovane uomo, specchio del pensiero di molti di noi, si incontra e si scontra con la paura ancestrale di non essere abbastanza, di non essere adeguato, vestendo anche i panni di personaggi scomodi e disagiati più di lui. Lascia la parola a un disabile, immobilizzato su una carrozzina, arrabbiato con un gay che vive nel suo stesso palazzo, furente, a sua volta, con una mamma sotto pressione – presa e persa fra figli pannolini e pasti da preparare – che accenna a una trans che non tollera il disabile perché crede che un uomo in carrozzina non deve chiedere ogni giorno, a differenza di lei, il permesso di essere se stessa.
I personaggi di questo spettacolo giocano con le parole e con le loro vite, si passano la parola, interagiscono con il pubblico, alternano ritmi, risate e riflessioni per sondare il terreno dove si ancora la radice che li incatena al seme dell’intolleranza. Provando ad estirparla.
Il testo, nato da un’idea di Guido Del Vento e scritto e rielaborato da Lucilla Lupaioli e Alessandro Di Marco seguendo un principio di circolarità del sentire, segue uno schema irregolare, proprio come gli input che vengono dal pensiero e dal cuore ed è il frutto anche di un lavoro personale sulle proprie intolleranze e sul desiderio di trasformarle in accettazione e amore.
La presenza di un alter ego, altro sguardo, impersonato da Martina Montini, attrice e performer, focalizza il bisogno di confronto e di scambio su un tema che tocca ognuno di noi.
Dicono dello Spettacolo
Quella che un tempo era solo un’accogliente sala cinematografica nel cuore di Trastevere a Roma, l’Alcazar, ora è un elegante spazio culturale che, oltre ai film, offre la possibilità a giovani talenti di esibirsi con spettacoli live e teatrali come L’altrui misura – diversamente uguali, che lo scorso week-end, il 16 e il 17 settembre, ha visto la numerosa partecipazione di un pubblico eterogeneo ed entusiasta.
Prima di accomodarsi in sala ogni spettatore è stato invitato a scrivere su un foglio bianco, con un pennarello, una propria intolleranza, non consapevole dell’importanza che tutto ciò avrebbe avuto all’interno dello spettacolo. Un One Man Show a tutti gli effetti che Guido Del Vento, testimonial anche di molti spot televisivi, ha portato sulla scena con disinvoltura dimostrando una spiccata capacità nell’improvvisare e nel coinvolgere anche lo spettatore più restio sul palco del Live Alcazar, dove grande e illuminata appare la scritta che ha reso celebre lo storico cinema.
Una commedia ben costruita L’altrui misura, dall’ossatura apparentemente semplice, ma ricca di spunti, che seppur con ironia tocca le corde della sensibilità umana, di chi
quotidianamente si trova ad affrontare, prima delle situazioni, le persone stesse coinvolte dal giudizio comune.
Partendo dalle intolleranze verso cose e persone del protagonista, che riassume il pensiero dell’italiano medio, è lo stesso Guido Del Vento a interpretare vari personaggi che in comune hanno lo stabile in cui vivono e una “diversità” oggetto di scherno e giudizio, sempre gratuito, che mai pensa al dolore personale di chi vive un’esperienza toccante.
Il punto interessante è che sono proprio un disabile, un giovane gay e una trans a diffidare l’uno dell’altra, vedendo ognuno un capro espiatorio in quel diverso per la società e credendo che il dolore più forte sia sempre il proprio. Il dolore di chi si sente emarginato da tutto e da tutti, che si tramuta in intolleranza e si veste spesso di perbenismo.
E se i panni sporchi si lavano in famiglia e si stendono sulla terrazza condominiale, così come fa una mamma di famiglia pronta ad additare tutti, sempre interpretata dal bravo Del Vento, ecco che il filo posto da un estremo all’altro del palco, improvvisamente, vede stesi in bella vista alcuni di quei fogli bianchi che gli spettatori hanno scritto nel foyer. I vari “Io non tollero…”, quelli più forti, sono diventati così oggetto di discussione della seconda parte dello spettacolo, totalmente improvvisata dall’attore, sempre affiancato da Martina Montino, spalla dalla mimica spiccata, col ruolo di arginare spesso le provocazioni divertenti di Del Vento, specchio di una realtà sociale che riflette le diverse intolleranze degli italiani.
Da chi non tollera la patata (e non era riferito all’ortaggio) a chi invece non tollera gli zingari, passando a coloro che invece puntano il dito contro gli omofobi e a chi semplicemente non tollera i giudizi, che chiudono un po’ il cerchio intorno al quale ruota tutto il copione.
Non tutti hanno avuto il coraggio di alzare la mano quando l’attore ha chiesto chi fosse l’autore di una o dell’altra frase, intimoriti soprattutto dal fatto di dover motivare la propria intolleranza di fronte a una platea vista in quel momento come gogna, da chi poco prima aveva avuto carta bianca per togliersi un sassolino dalla scarpa.
Un momento sicuramente interessante che improvvisamente ha visto il pubblico protagonista e l’attore spettatore. Il teatro che si fa vita e spinge alla riflessione mentre fuori un temporale ha portato refrigerio alla città in significativo sabato sera. Io non tollero la pioggia.
“Molto pochi sono gli uomini che possono tollerare negli altri i propri difetti” (Voltaire)
Spettacolo “comico-riflessivo” che nasce da un’idea di Guido Del Vento (attore protagonista in scena), scritto e diretto da Lucilla Lupaioli e Alessandro Di Marco con
Guido Del Vento e con Tullia Di Nardo, luci e fonica Sirio Lupaioli.
Ritorna in scena il 15, il 16 ed il 29 luglio alle ore 21, presso i Magazzini Garbatella, in via Girolamo Benzoni 87, il già acclamato spettacolo teatrale incentrato sull’intolleranza, ed anche sulla difficoltà di comprensione, delle cosiddette “differenze”.
Ampio il ventaglio delle diversità affrontate in chiave tragicomica: la sessualità, la disabilità, la mamma stressata, il trans. Una ruota in cui tutti i personaggi si
puntano il dito diffidando l’uno dell’altro per poi …. Guido del Vento, protagonista della commedia, ha espresso il massimo dell’interpretazione con un monologo coadiuvato
dalla presenza di Tullia di Nardo, spalla silente del racconto che ha visto emergere problematiche quotidiane spesso non percepite dalle persone comuni che scorrono
giornalmente le loro vite senza curarsi dell’Altrui Misura.
Il dialogo si svolge con l’”alter ego”, impersonato da Tullia Di Nardo, specchio che assorbe e restituisce l’immagine del personaggio.
Lo spettacolo mostra e dimostra come l’intolleranza rappresenti la resistenza al cammino del mondo, alla ricchezza che potrebbe dare la diversità, alla paura dell’ignoto e soprattutto al rischio di estinzione.
Si ride, si gioca e si riflette; ci si attraversa dentro e si vive la gioia ed il dolore…uno spettacolo di vita.. quella di tutti i giorni in un gioco di visione e confronto. Spettacolo da vedere con gli occhi e con la mente.
Sabato 27 febbraio, presso i Magazzini Garbatella, é stata presentata la prima dello spettacolo teatrale “L’Altrui Misura”, scritto e diretto da Lucilla Lupaioli e Alessandro
Di Marco con Guido del Vento e Tullia Di Nardo.
“L’Altrui Misura” è una commedia esilarante, leggera e coinvolgente che dà voce alle “diversità”. Una performance teatrale che fa riflettere sull’intolleranza e il “perbenismo” della società attuale.
L’attore Guido del Vento, protagonista della commedia, ha espresso il massimo dell’interpretazione con un monologo coadiuvato dalla presenza dell’attrice Tullia di
Nardo, spalla silente del racconto è attenta osservatrice delle problematiche quotidiane, spesso non percepite dalle persone comuni che scorrono giornalmente le loro vite senza curarsi dell'”Altrui Misura”. Lo spettacolo mostra e dimostra come l’intolleranza rappresenta la resistenza al cammino del mondo, alla ricchezza che potrebbe dare la
diversità, alla paura insensata che hanno le persone di ciò che non conoscono.
L’esposizione originale ed ironica del protagonista con la quale tratta diversi temi pungenti che indagano in profondità la psiche e la sfera emotiva di varie tipologie di
figure disagiate rendono lo spettacolo piacevole, nonostante inducano ad una introspezione e a profonda riflessione.
I personaggi della commedia “L’Altrui Misura”, tutti interpretati da Guido del Vento, si passano la parola, interagiscono con il pubblico per sondare il terreno dove ancora è viva la radice che li incatena al seme dell’intolleranza provando ad estirparla.
Il testo, nato da un’idea di Guido del Vento, scritto e diretto da Lucilla Lupaioli e Alessandro Di Marco è il frutto di un lavoro personale sulle proprie intolleranze e sul
desiderio di trasformarle in accettazione e amore.
Un fiume in piena.
Ironico, riflessivo, brillante e camaleontico, non rasentando mai il “prevedibile” (cosa piuttosto rara sul palco oggi). Con applausi e commozione del pubblico Guido Del Vento ha esordito al Piccolo Teatro di Bari con la piéce L’altrui Misura.
In primo piano divertimento e messa a punto di tematiche, davvero struggenti, riguardanti non solo la peculiarità dei personaggi rappresentati ma, in fondo, tutti noi, fra “limiti mentali” e “intolleranza”.
Perfetto padrone di casa, l’attore (di origini pugliesi) ha dato il meglio di sé. Accompagnando il pubblico nei meandri del suo universo espressivo, interagendo in maniera intensa e, a tratti, spiazzante per innata capacità di virare registri.
Una vera promessa della scena, meritevole di essere applaudita con entusiasmo.