ore 21.00
Domenica ore: 18:00
prezzo biglietto: 15 euro – ridotto: 12 euro
(bar aperto per aperitivo dalle 20.00)
ore 21.00
Domenica ore: 18:00
prezzo biglietto: 15 euro – ridotto: 12 euro
(bar aperto per aperitivo dalle 20.00)
SCOMPOSTA
di e con Marzia Ercolani
SCOMPOSTA è un debutto. Nasce dalla condizione di “cattività” imposta durante il primo anno pandemico. La restituzione della potenza, della crudeltà e della bellezza che la solitudine e l’assenza portano in sé, una ricerca artistica affiorata durante i dodici mesi di stravolgimento umano e sociale.
SCOMPOSTA perché il corpo non ha più un suo posto nel mondo.
SCOMPOSTA perché non “omologata” alla compostezza dell’immaginario sociale
SCOMPOSTA perché artista, teatrante, poliedrica, non identificabile in un unico percorso
SCOMPOSTA perché le maschere e il teatro hanno bisogno di scomporsi e di reinventare pianeti.
SCOMPOSTA perché è ora che ogni organo del nostro corpo possa dire la sua.
DODICI QUADRI ovvero STONATURE
DODICI MASCHERE
DODICI MESI DELL’ANNO
DODICI ORGANI CHE PRENDONO PAROLA
In questo tempo sospeso, interrotto, malato e perplesso, la grande protagonista è l’assenza. Lascia che miriadi di voci la sovrastino, la nascondino, ne sminuiscano la potenza. All’isolamento non è concesso un silenzio ristoratore. È il regno del cicalio mediatico, del frastuono politico, dello schianto casistico. Uno sciamare di parole mitraglia le nostre menti, punge i nostri cuori. Intanto, l’assenza rimane al centro, immobile, a guardare. E aspetta.
Il nostro corpo dentro uno schermo. Il nostro corpo a distanza. Il nostro corpo non presente.
Spegnere tutto. Farci abitare dal vuoto. Fuori il silenzio e dentro il risveglio, il sibilo degli organi scordati. Il gorgoglio del duodeno, l’accordatura di un ginocchio, il mugolio del polmone.
“Ho sempre trovato profondamente uniche le piccole pratiche preparatorie, l’intimo strimpellare senza pretese, i prova e riprova, le confessioni minute. Quel prima. Quell’essere “quasi”. Quasi arrivata. Quasi pronta. Quella sbavatura che ci salva dalla perfezione della prontezza, quella impercettibile stonatura che restituisce la nostra personalissima nota.
Ascoltare la milza, l’orecchio, la cistifellea, piangere assieme al ventricolo sinistro, alla terza vertebra lombare, ridere con il malleolo, con la narice destra, discutere con il fegato, complottare con la vulva, danzare con i seni, fiorire con le mani. Scompormi, scompormi, scompormi. Essere fuori posto, essere tutta intera solo nella scompostezza, nella complessità di suoni che mi concertano dentro, essere tutta versi.
Eccomi sott’acqua. A dirigere le molteplici variazioni corporee, gli andantini dei piedi, gli allegretti del gomito, i notturni del cuore. A cercare quella coda che il primo corpo fu. “
(Marzia Ercolani)